Manifestazioni fieristiche: bando CCIAA Ferrara

La Camera di commercio di Ferrara per incoraggiare e dare impulso all’economia locale ha attivato un bando a sostegno della partecipazione di imprese ferraresi (con sede legale e/o operativa attiva nella provincia di Ferrara) a manifestazioni fieristiche in Italia e all’estero nel 2016.

Per avere accesso ai contributi, oltre alla presenza sul territorio, è consentita una sola domanda (manifestazioni ad alta stagionalità escluse) per interventi legati alla partecipazione diretta alla fiera, mediante esposizione del proprio marchio e dei prodotti connessi.

Le tipologie di spese finanziate sono le seguenti:

  • locazione di spazi espositivi che comprendono costi di iscrizione, oneri e diritti fissi in base al regolamento della fiera;
  • allestimento stand;
  • servizi di interpretariato e hostess per un massimo di 600 euro;
  • trasporto, assicurazione e movimentazione di materiale e prodotti destinati all’esposizione (campionario);
  • spese promozionali legate a comunicazione aziendale, presentazioni e inserzioni per un massimo del 10% legato alle spese.

Si escludono spese di viaggio, vitto e alloggio per i lavoratori presenti, eventuali quote associative e spese di consumo.

Le manifestazione fieristiche riconosciute ai fini del contributo sono: in Italia a carattere internazionale e riportare nel calendario (www.calendariofiereinternazionali.it); nell’Unione Europea e in Svizzera, Liechtenstein, Principato di Monaco, Norvegia e Islanda; nel resto del mondo; in Italia a carattere non internazionale.

L’ammontare del contributo è fissato secondo tali linee guida:

  1. Manifestazioni fieristiche a carattere internazionale in Italia: il contributo è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese ammesse, per un massimo di 2000 euro e per un costo minimo pari o superiore a 1000 euro.
  2. Manifestazioni fieristiche nell’Unione Europea e in Svizzera, Liechtenstein, Principato di Monaco, Norvegia e Islanda: il contributo è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese ammesse, per un massimo di 3000 euro e per un costo minimo pari o superiore a 2000 euro.
  3. Manifestazioni fieristiche nel resto del mondo: il contributo è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese ammesse, per un massimo di 4000 euro e per un costo minimo pari o superiore a 3000 euro.
  4. Manifestazioni fieristiche in Italia a carattere NON internazionale: il contributo è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese ammesse, per un massimo di 600 e per un costo minimo pari o superiore a 1000 euro.

La domanda redatta mediamente la modulista, (scaricabile dal sito www.fe.camcom.it), è da riprodurre in formato immodificabile PDF, con sottoscrizione digitale del legale rappresentante dell’impresa richiedente. Il tutto da inviare come allegato a messaggio di Posta Elettronica Certificata (PEC), al seguente indirizzo di posta elettronica certificata della Camera di commercio: protocollo@fe.legalmail.camcom.it indicando quale oggetto del messaggio: “Domanda di contributo bando fiere – edizione 2016”. I termini per l’invio sono dalle ore 10.00 del 20 settembre 2016 e fino alle ore 13.00 del 20 dicembre 2016, salvo chiusura anticipata per esaurimento risorse disponibili.

L’indicazione di un indirizzo PEC di riferimento per l’impresa, per la richiesta di contributo, rappresenta un elemento fondamentale. Ogni comunicazione successiva all’invio relativa al bando sarà effettuata utilizzando Posta Elettronica Certificata, all’indirizzo specificato nella domanda.

L’Area Economica dell’Associazione è a disposizione per qualsiasi chiarimento (Dott. Claudio Trentini – cell. 3487053539 – email: trentini@confimiromagna.it).

Stress da Lavoro correlato e resilienza

Lo Stress da lavoro correlato – rischio definito emergente e per il quale ogni azienda deve valutarne l’incidenza secondo il Decreto legislativo 81/08, articolo 28 – si riverbera in maniera negativa sulla qualità di vita, non solo durante l’orario lavorativo. Gli effetti si estendono anche al privato, caricando di emozioni negative ogni contesto e sovraesponendo la persona al rischio di non riuscire più a gestire le proprie competenze sul luogo di lavoro ed in generale nel rapporto con gli altri.

In un precedente approfondimento abbiamo presentato la pratica della Mindfulness, come approccio innovativo ad un fenomeno che secondo i dati Eu-Osha è destinato ad aumentare tra precarietà e forza lavoro invecchiata rispetto a qualche decennio fa. Sullo stress da lavoro correlato si può anche intervenire sfruttando gli strumenti della psicologia positiva, in particolar modo puntando forte sulla resilienza (capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà).

Considerando l’attività lavorativa a 360° come paradigma della vita sociale i modelli di intervento nell’ambito dello Stress da Lavoro correlato si sviluppano tradizionalmente verso gli “stress management intervention”. L’obiettivo principale è qui la riduzione della tensione generata dalla richiesta riguardo ad una mansione che sovrasta le risorse personali disponibili. In tal caso è l’intera organizzazione del lavoro a dover variare, per ridurre lo stress negativo e potenziare quello positivo.

La recente crisi economica ha messo a dura prova le aziende, ma ha rappresentato un test sicuramente probante per testare la resilienza delle organizzazioni. Chi è riuscito ad adattarsi a cambiamenti più o meno graduali ha recuperato posizioni di avanguardia, tenendo stabili o migliorando la prospettiva a lungo termine. A livello di lavoratori una persona resiliente è abile a riflettere su se stesso, in relazione a chi lo circonda, per raggiungere gli obiettivi aziendali senza incrinare il rapporto con i colleghi di lavoro.

Costruire una rete sociale stabile nell’ambiente extralavorativo aiuta e conferisce un senso diverso alla professionalità, per cui la resilienza è fissata tramite un percorso individuale che richiede sì impegno e tempo, ma dona uno sviluppo personale positivo. Lavorare su tale positività minimizza lo Stress da Lavoro correlato e senza dubbio alcuno aumenta la produttività aziendale.
Per ulteriori informazioni in merito il nostro Team di Professionisti specializzati in Ingegneria Ambientale e Sicurezza sul Lavoro è a vostra disposizione. Chiamaci allo 0532-243048 oppure manda una mail all’indirizzo info@b-ethic.it 

Gommisti, sovraccarico biomeccanico: scheda INAIL

Il secondo appuntamento con il nostro approfondimento legato alla monografia INAILSchede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricolturaandrà a focalizzarsi sul lavoro dei gommisti, in particolare sulla riparazione a freddo di pneumatici.

Queste linee guida nascono da anni di studio ed analisi verificate sul campo negli ambienti specifici di lavoro, senza dubbio è un importante strumento per valutare il sovraccarico biomeccanico, e i disturbi WMSDs (Work Related Muscolo Skeletal Disorders). 

La Check-list OCRA – metodo riconosciuto in tutto il mondo – prende in esame vari fattori di rischio: carenza nei periodi di recupero, frequenza delle azioni, applicazione di forza, assunzione di posture incongrue/presenza di stereotipia, durata netta giornaliera del lavoro ripetitivo e fattori complementari (vibrazioni meccaniche al sistema mano – braccio, esposizione a basse temperature, effettuazione di lavoro di precisione ecc. ecc.). Chiaramente per comodità e per poter confrontare le stime di mansioni così diverse da uniformare si è ipotizzato un lavoro giornaliero di otto ore per ciascun compito, senza dimenticare una doppia pausa da dieci minuti ciascuna, in aggiunta alla pausa pranzo che esula dall’orario di lavoro.

Utilizzeremo le due immagini allegate per garantirvi la presentazione di Schede di rischio INAIL legate alla mansione specificata: gommisti, impegnati nella riparazione a freddo di pneumatici. Ancora una volta non mancano caratteristiche del ciclo lavorativo, informazioni aggiuntive sul compito analizzato e interventi di prevenzione suggeriti dai tecnici. Relativamente alla prevenzione il discorso è chiaro e semplice: “Un banco ed una sedia regolabili in altezza consentirebbero di mantenere una migliore postura della spalla e del collo durante il lavoro, mentre un’adeguata distribuzione delle pause o comunque un’opportuna rotazione fra i compiti ripetitivi può consentire di rendere il lavoro meno sovraffaticante“.

gommista 1                                                           gommista 2

Per ulteriori informazioni in merito non esitate a contattare il nostro Team di Professionisti specializzati in Ingegneria Ambientale e Sicurezza sul Lavoro. Chiamaci allo 0532-243048, oppure manda una mail all’indirizzo info@b-ethic.it.

 

Malattie professionali: sovraccarico biomeccanico

Nella nostra sezione news abbiamo già parlato diffusamente di movimenti ripetitivi e di sovraccarico biomeccanico, indicando questi disturbi WMSDs (Work Related Muscolo Skeletal Disorders ovvero i disturbi muscolo scheletrici connessi all’attività lavorativa) tra le malattie professionali vere e proprie.

Grazie alla monografia INAIL intitolata “Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” possiamo scendere nello specifico grazie ad un volume che ci fornirà le linee guida per valutare, e dunque prevenire, questo tipo di problematiche legate al mondo della Sicurezza sul Lavoro.

Tali schede che formano il volume hanno un obiettivo chiaro legato alle malattie professionali: garantire una reale informazione dettagliata ed utile per aziende varie, sia esse abbiano dimensioni ridotte oppure con diversi operai impegnati in mansioni molto diverse tra loro. Individuare le azioni responsabili dei rischi legati al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori conferisce ai datori di lavoro un’arma in più per evitare l’insorgere di malattie professionali statisticamente in crescita negli ultimi anni.

I provvedimenti organizzativi e tecnici per ridurre i rischi prevedono interventi valutativi specifici, da condividere con gli addetti impegnati nella Sicurezza sul Lavoro e con tutti i soggetti che si trovano ad intervenire nel sistema produttivo interessato. Le aziende che probabilmente si troveranno a gestire un rischio da sovraccarico biomeccanico spaziano in più settori: dalla piccola industria al metalmeccanico, dall’agricoltura ai servizi e per finire nell’artigianato. Il metodo valutativo applicato è la check-list OCRA, valida a livello internazionale proprio perché unisce e considera ogni fattore realmente correlabile a malattie professionali che derivano nella letteratura medica dal sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.

Ora grazie alle due immagini sotto allegate vi presentiamo le Schede di rischio collegate ad una mansione ben definita: addetto/a alla cassa in discount alimentari, mestiere ancora in voga nonostante le casse automatiche. Qui ci si trova, in piedi o seduti, a passare dei prodotti su un lettore ottico fisso orizzontale o verticale, chiudendo ogni spesa del cliente con altri movimenti ripetitivi. Come potete osservare oltre alla descrizione specifica del compito sono presenti le caratteristiche del ciclo lavorativo, le informazioni aggiuntive sul compito analizzato e gli interventi di prevenzione suggeriti.

addetto alla cassa                                         cassa

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Terremoto Centro Italia: aiutiamoli tutti!

Il terremoto che ha colpito il centro Italia alle 03:36 di mercoledì 24 agosto è uno di quegli eventi naturali che per forza di cose lasciano un segno indelebile. Il nostro territorio sa cosa significa dover fare i conti con scosse di terremoto che superano il quinto grado della scala Mercalli.

Dopo il primo momento di infinito sconforto e dolore per le vittime e per gli sfollati che hanno perso la casa e i loro ricordi più preziosi si è immediatamente alzata l’ondata di solidarietà. Nel nostro piccolo anche B.Ethic cercherà di contribuire, con questa news che vi elenca le iniziative messe in campo in Italia tra raccolta fondi, donazioni ed aiuti agli abitanti dei Comuni devastati dal sisma.

  • Protezione Civile: tramite il numero solidale 45500 per donare due euro con un sms o una chiamata da rete fissa.
  • Croce Rossaraccolta fondi nella home page del sito che contiene le varie modalità di donazione. Gli Iban validi, con causale “Terremoto Centro Italia” e conto corrente ad hoc “Poste Italiane con Croce Rossa Italiana – Sisma del 24 agosto 2016“, sono rispettivamente il IT40F0623003204000030631681 ed il IT38R0760103000000000900050.
  • Cei: messo a disposizione subito 1 milione di euro dal fondo dell’otto per mille e programmata la colletta nazionale per il 18 settembre 2016 in tutte le chiese italiane, parallelamente al 26/mo Congresso Eucaristico Nazionale.
  • Anci: molti Comuni hanno già dato l’ok per una consistente donazione di aiuti legati alla fase di ricostruzione, tra cucine da campo, letti e ovviamente beni di prima necessità. Chi è interessato a collaborare può contattare i numeri 06.68009329 o 3463138116, oppure utilizzare la mail protezionecivile@anci.it.
  • Intesa Sanpaoloplafond di 250 milioni di euro per una primissima serie di finanziamenti legati al ripristino rapido di strutture danneggiate. Sono previste ulteriori misure come mutui e prestiti per imprese e comuni cittadini in difficoltà, senza contare che è pronta una raccolta fondi.
  • Unicredit, Monte dei PaschiDeutsche Bank: le rate dei finanziamenti di famiglie ed aziende che ne faranno richiesta sono sospese per 12 mesi, inoltre vengono fornite particolari linee di credito a tasso zero sempre per un anno.
  • Confcommercioun gruppo di lavoro è finalizzato al supporto immediato per famiglie ed imprenditori, è aperta la sottoscrizione libera e volontaria per le Associazioni territoriali. Gli estremi per eventuali versamenti seguono a ruota, Fondazione Giuseppe Orlando IBAN IT25Z0832703247000000000159 presso Banca di Credito Cooperativo di Roma, Ag.132- Piazza G.G. Belli, 2 – 00153 Roma.
  • Paolo Campana: il food blogger ha pensato ad una donazione di due euro per ogni piatto di amatriciana ordinato e consumato, per una solidarietà nata sulle tavole. Un euro lo metteranno i clienti e il restante euro i ristoratori stessi che decideranno di aderire.

Tante altre sono le testimonianze di aiuto tangibile, tra Avis, Caritas e personaggi noti che hanno dato la propria disponibilità. Speriamo di essere stati utili, è fondamentale stringerci attorno ad una popolazione che soffre terribilmente. Segnalateci altre iniziative di vostra conoscenza, stiamo uniti e facciamoci sentire.

Bonfiglioli Basket: terzo anno insieme

Ieri 22 agosto si è svolta la presentazione del nuovo gruppo di lavoro per la Bonfiglioli Basket – targata PFF Group – che a Ferrara continua a fare proseliti dopo le ottime stagioni appena trascorse. Nello sport agonistico il passato conta fino ad un certo punto e le ragazze guidate dal coach Jonata Chimenti sono pronte a dare altre soddisfazioni ai propri tifosi.

B.Ethic per il terzo anno consecutivo sarà al seguito del roster ed al primo incontro con società, altri sponsor e stampa era presente il nostro Nicola Grazzi: “Siamo orgogliosi del forte legame che si è venuto ad instaurare con la dirigenza, il Presidente Pietro Ferranti è un vulcano ed il suo entusiasmo ci trascina sempre. L’attenzione che il Team di B.Ethic riversa sullo sport ferrarese vuole essere un modo di essere vicini alla comunità, consapevoli che l’attività fisica è un toccasana per ognuno di noi. La volontà di crescere – continua Grazzi – ci accomuna alla Bonfiglioli Basket, così come il dinamismo che è tratto fondante comune per raggiungere risultati importanti nei prossimi anni. Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo allo staff tecnico ed alle ragazze, sicuri che ci renderanno ancora una volta orgogliosi e fieri“.

Inoltre ieri è stata presentata una novità importante: Nicola Branchini sarà il nuovo Amministratore Delegato della società. Ufficializzare tale ingresso è un altro segnale importante dove si dimostra quel dinamismo sopracitato, per un percorso di maturazione che mira al perfezionamento continuo. Una figura del genere, con esperienze importanti alle spalle, andrà a collaborare con il Consiglio e potrà consolidare ulteriormente l’organizzazione dirigenziale.

Da qui all’8 ottobre, data di esordio in campionato nel sentitissimo derby a Bologna contro il Progresso, e fino al termine della stagione B.Ethic vi invita a supportare in ogni modo possibile la Bonfiglioli Basket. Facciamo sentire il nostro calore alla squadra, per divertirci insieme e portare in alto il basket ferrarese.

Coaching e Mindfulness: insieme più forti

In questa sezione vi abbiamo già parlato di Mindfulness, visto l’inclusione dello Stress da Lavoro Correlato tra i rischi definiti emergenti. Questo disturbo, se persistente, incide sull’efficienza e danneggia particolarmente l’organizzazione del lavoro. Ora spostiamo leggermente l’obiettivo per focalizzarci sulla relazione tra coaching e Mindfulness.

Procedendo per definizioni, il coaching aziendale è un percorso intrapreso grazie alla figura del coach che lavora con un gruppo di lavoro o con un singolo imprenditore per assisterlo nel tentativo di migliorare i risultati; che sono la somma di componenti emotive, relazionali e tecniche. Nei primi due casi entra in gioco la Mindfulness, l’attitudine intenzionale e non giudicante ad essere attenti durante l’avanzare delle esperienze momento per momento.

Affinare consapevolezza, capacità di inquadrare le situazioni e profonda sensibilità emotiva sono premesse decisamente importanti per una buona Presenza, base su cui si fonda l’attività di coaching. Un rapporto che parte da competenze del genere è una chiave per una relazione di fiducia da gestire in un modo sempre più efficace.

Quali sono in pratica i vantaggi conferiti dalla Mindfulness al coaching? La lista è piuttosto lunga ed occorre una corretta schematizzazione:

  • attenzione prolungata nel tempo;
  • capacità nel gestire le emozioni;
  • chiarezza mentale;
  • gestione di situazioni che richiedono lucidità;
  • anticipare azioni per il controllo dei livelli di stress;
  • capacità di ascolto empatico;
  • evitare risposte schematiche ed automatiche;
  • aumentare la possibilità di analizzare la realtà esteriore partendo dall’interiorità;
  • indirizzare energie e lavoro verso l’obiettivo prefissato.

I due campi hanno molti aspetti in comune e stabilire le connessioni è piuttosto naturale lavorando in un mondo che si sta dirigendo verso un coaching più empatico e sempre meno basato sull’ego del coach. Come sempre B.Ethic è attenta nel seguire le evoluzioni della situazione, visto che coaching e Mindfulness rientrano decisamente più di frequente nel vocabolario di aziende leader nei propri settori specifici.

Montagna: fattori di rischio per i lavoratori

Ieri vi abbiamo parlato dei rischi per la salute e la sicurezza di chi lavora al mare, presso stabilimenti balneari o in altre attività collegate alla balneazione. Ferragosto è ancora più vicino e oggi ci spostiamo in montagna, altra meta parecchio gettonata per le vacanze di italiani e stranieri che raggiungono il nostro Paese.
Chiaramente ogni località alpina ha le sue caratteristiche peculiari e il singolo gestore dovrà valutare nel suo spazio varie situazioni, cercando nella norma le istruzioni per agire. Senza voler entrare nello specifico vi presentiamo rapidamente alcuni rischi generali che si ritrova colui che lavora in montagna.
  • Frane: dalla grande caduta di massi alla “semplice” caduta occasionale che sulle strade alpine viene adeguatamente segnalata bisogna ricordare che spesso all’origine delle frane c’è una responsabilità umana: disboscamento causa dell’erosione, piste da sci troppo estese che incidono sull’azione del fissaggio radici sul terreno estremamente ridotte,  costruzione di case su terreni non edificabili ed in pendio, aumentando le superfici impermeabili con l’acqua a scorrere pericolosamente in superficie.
  • Valanghe: citando Wikipedia siamo di fronte ad “un fenomeno che si verifica quando una massa di neve o ghiaccio improvvisamente si mette in moto su un pendio, precipitando verso valle a causa della rottura della condizione di equilibrio presente all’interno del manto nevoso, per effetto di uno stress interno che porta al raggiungimento del carico di rottura, ovvero quando la forza di gravità che agisce sul pendio innevato supera le forze di coesione del manto nevoso che agiscono in senso opposto”. Precauzioni tipiche sono lo spostarsi al mattino presto, scegliere zone esposte a sud d’inverno e a nord in primavera.
  • Incendi boschivi: le cause più frequenti, oltre a cortocircuiti, incidenti, fulmini o surriscaldamento, sono dolose. L’incuria in cui versano molti tratti boschivi favoriscono lo sviluppo degli incendi, causando un pericoloso spopolamento della montagna.
Clima, ed ambiente particolare sono le cause di un’altra serie di rischi legati al lavoro in montagna:
  1. Rarefazione aria che incide sulle misure da mettere in campo per la sicurezza sul lavoro;
  2. azione dei raggi ultravioletti, particolarmente pericolosi ad alta quota;
  3. escursione termica e temperature in picchiata che necessitano di un giusto equipaggiamento;
  4. il terreno mutevole e le perturbazioni atmosferiche, spesso rapide ed accentuate, formano un mix di pericoli e rischi molto ampi.

Da considerare anche i problemi legati alla pulizia delle piste da sci, ai trasporti a fune turistici, allo stato delle strade di montagna e alla flora e fauna alpina. La sicurezza sul lavoro in montagna deve acquisire una consapevolezza legata al luogo: tra competenze tecniche ed organizzative, valutando rischi presenti in luoghi di lavoro situati in territori poco favorevoli ed in condizioni climatiche anche estreme. La capacità di comunicare le azioni da mettere in campo per le emergenze, acquisendo tramite l’adeguata formazioni nozioni legate al lavoro outdoor e all’orienteering.

Mare: fattori di rischio per i lavoratori

Il Ferragosto si avvicina e la maggior parte degli italiani si gode le meritate vacanze, chi non va mai in ferie invece sono i rischi per la salute e la sicurezza. Al mare ovviamente c’è anche chi lavora e i principali incidenti ricadono nel campo delle cadute, tra scivolamenti e schiacciamenti. Non si possono dimenticare le scottature e infortuni legati ad errori umani, a condizioni meteo o dei materiali utilizzati.

Vediamo più nello specifico quali sono i rischi legati ad attività legata al settore turistico balneare:

  • Rischio chimico: riparazione o manutenzione barche a contatto con solventi, resine e vernici
  • Microclima: il caldo in estate è spesso sinonimo di stress ed il nostro organismo reagisce in vari modi. Proviamo a pensare a chi lavora in cucina nelle strutture alberghiere dove “il lavoro in cucina, ambiente già di per sé surriscaldato, diventa in estate una vera e propria prova di resistenza, dove le difficoltà legate alla temperatura rischiano di avere pesanti ripercussioni anche sulla tenuta nervosa; i camerieri vanno e vengono dal chiuso all’aperto, in una continua alternanza fra ambienti con temperatura stagnante e ambienti ventilati”. Da non sottovalutare anche il rischio del lavoro subacqueo o quello creato dall’esposizione continuativa al sole diretto, tra bruciore e abbagliamento per gli occhi durante attività di per sé faticose.
  • Rischio biologico: “è la stessa qualità dell’acqua di balneazione a costituire spesso un problema. Un problema col quale il bagnante può scegliere se confrontarsi o no, ma che è né più né meno che l’ambiente di lavoro per l’operatore turistico”. Necessario aggiungere anche gli alimenti che provengono direttamente dal mare o l’esposizione ad agenti tossici durante le operazioni di pulizia dei litorali, negli scarichi in mare e nel controllo delle latrine in campeggi e villaggi turistici. A ciò si può infine aggiungere l’azione di animali, marini o non che siano fa poca differenza.

A riguardo di prevenzione le raccomandazioni più importanti rientrano tra prassi collaudate e buonsenso: pulizia generale, vestiario adatto (cappellini), DPI adeguati, professionalità e prudenza.

Per ulteriori informazioni in merito il nostro Team di Professionisti specializzati in Ingegneria Ambientale e Sicurezza sul Lavoro è a vostra disposizione. Chiamaci allo 0532-243048 oppure manda una mail all’indirizzo info@b-ethic.it.

MIT 2016: formazione e contributi

Il bando 2016 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT 2016) apre a contributi fino ad un totale di centocinquantamila euro per finanziare varie modalità di formazione professionale nell’ambito di imprese legate all’autotrasporto.

L’aggiornamento e la formazione finanziata dal MIT 2016 punta su competenze che spaziano dalla gestione d’impresa alla sicurezza sul lavoro, dalle nuove tecnologie alla sicurezza stradale, con l’obiettivo di aumentare e sviluppare ulteriormente la competitività del settore.

Chi può usufruire di tali agevolazioni? Imprese di autotrasporto merci per conto terzi, dove il titolare, i soci, gli amministratori e i dipendenti o addetti inquadrati nel Contratto Collettivo Nazionale logistica, trasporto e spedizioni, siano presenti e parte attiva alle giornate di formazione o aggiornamento. Le imprese devono aver sede in Italia, oltre alla regolare iscrizione al Registro elettronico nazionale; anche se associati in consorzi o cooperative la domanda di accesso al contributo è unica.

Al fine di ricevere finanziamenti MIT 2016 la formazione ha una data di avvio: 1° dicembre 2016 e dovrà terminare entro il 31 maggio 2017. I piani sono strutturati per aziende, o interaziendali, territoriali e per filiere. Al momento della domanda è utile indicare la propria volontà a riguardo del piano formativo per garantire una corretta organizzazione dei corsi.

Per stabilire il contributo MIT 2016 si tiene conto dei massimali: ore di formazione (30 per ciascun partecipante); compenso della docenza in aula (120 euro per ogni ora); compenso dei tutor (30 euro per ogni ora); servizi di consulenza a qualsiasi titolo prestati (20 per cento del totale dei costi ammissibili).

Infine vi è la data di scadenza per le domande, da presentare a partire dal 26 settembre 2016 ed entro il termine perentorio del 28 ottobre 2016, per via telematica.

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