FONDIMPRESA AV.5/2022: COME FINANZIARE LA FORMAZIONE NELLE PMI

L’AVVISO IN TRE PUNTI

 

AZIENDE CHE POSSONO RICHIEDERE IL FINANZIAMENTO e DESTINATARI DELLA FORMAZIONE:

  • Piccole e Medie Imprese che aderiscono a Fondimpresa e che sul loro Conto Formazione dispongono di un saldo attivo.
  • Lavoratrici dipendenti  donne (di qualunque età).
  • Lavoratrici e lavoratori dipendenti  over 50 alla data di presentazione del piano.

 

IMPORTO DEL FINANZIAMENTO

Fondimpresa mette a disposizione da 1500 € a 10.000 € di contributo per fruire di formazione finanziata al 100%.

 

TEMATICHE FORMATIVE E INVIO DEI PIANI FORMATIVI

I contenuti della formazione possono riguardare tutte le tematiche formative di interesse per l’azienda.

Nella misura del 20% possono interessare anche la formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Ogni partecipante deve frequentare almeno 12 ore di formazione.

La presentazione avverrà a partire dal 30 settembre 2022 fino al 30 dicembre 2022 salvo esaurimento risorse.

 

 

CONTATTI: Per una valutazione sui requisiti e ulteriori informazioni contattare B.Ethic s.r.l., Dott.ssa Elisa Peverati, cel. 320-4917181 e-mail e.peverati@b-ethic.it

I pericoli dello stress lavoro correlato

Tutti sappiamo cosa è lo stress. O crediamo di saperlo. Certamente sappiamo come ci si sente quando siamo sovraccaricati di lavoro e responsabilità sia lavorative, sia extra lavorative.

Facciamo chiarezza

Lo stress da lavoro correlato è l’insieme di situazioni in cui il lavoratore percepisce uno squilibrio tra le richieste che vengono avanzate in ambito lavorativo e le sue competenze o strumenti per farvi fronte. È percepita come una situazione di malessere generalizzato che si estende anche alla sfera privata del lavoratore riducendo drasticamente la qualità di vita.

Perché lo stress è un costo per l’imprenditore

Un lavoratore stressato è sempre più esposto di altri ad infortuni e malattie, le sue prestazioni sono imprecise, qualitativamente scadenti e di conseguenza carenti con ricadute negative sulla soddisfazione del cliente.

L’atteggiamento negativo nel suo complesso e l’incapacità di assolvere in maniera puntuale i propri compiti, incrinano le dinamiche relazionali nel gruppo di lavoro, provocando ulteriori perdite di produttività a livello aziendale.

Una frequente manifestazione dello stress lavoro correlato è il cosiddetto burnout, una sindrome che si verifica principalmente fra coloro che lavorano a contatto col pubblico o in situazioni di sofferenza (es. medici, infermieri ecc.). Il lavoratore interessato da sindrome da Burnout presenta un esaurimento delle energie, un atteggiamento distaccato, cinico e negativo verso il lavoro e molto spesso giunge ad abbandonare la sua professione perché in essa riconosce le cause del suo malessere.

Come si valuta lo stress da lavoro correlato?

Tutte le aziende sono obbligare ad effettuare la valutazione dello stress in azienda.

-Sotto i 10 dipendenti si tratta di una autovalutazione dell’imprenditore successivamente elaborate da un tecnico specializzato e tradotta nel documento diValutazione dei rischi collegati allo stress lavoro correlato”;

-Al di sopra dei 10 dipendenti deve essere sottoposto un questionario al personale i cui esiti saranno rielaborati e anch’essi resi fruibili nel documento citato sopra.

L’INAIL nel 2017 ha predisposto un sistema con cui le aziende possono valutarlo in maniera agevole, che si basa su una valutazione preliminare ed una approfondita.

  • Valutazione preliminare: in questa fase viene effettuata un’analisi dei contenuti e della tipologia di lavoro compiuti in un’attività. Viene analizzato il contesto ambientale, che comprende anche i rapporti interpersonali tra colleghi e le possibilità di sviluppo di carriera dei lavoratori. Infine, viene compiuto uno studio sui cosiddetti eventi sentinella, ossia tipici sintomi causati da situazioni in cui lo stress lavorativo è alto (assenteismo, infortuni, malattie, lamentele…).
  • Valutazione approfondita: se nel corso della valutazione preliminare emergono delle criticità, si rende necessaria una analisi più approfondita del contenuto e del contesto lavorativo in esame. Vengono effettuate interviste e vengono sottoposti ai lavoratori dei questionari. In questa fase deve esserci il coinvolgimento di personale specializzato, anche esterno all’azienda, che sappia utilizzare al meglio gli strumenti di raccolta dati.

Al termine della valutazione i lavoratori devono essere informati sui risultati raccolti e, in caso di criticità, il datore di lavoro dovrà realizzare interventi mirati per migliorare le condizioni lavorative dei propri dipendenti e prevenire il rischio di esposizione a situazioni di forte stress.

Sanzioni per la mancata valutazione

In caso di mancata predisposizione del documento di valutazione dello stress da lavoro correlato, che vanno dai 3071,27 ai 7862,44 euro, e al fatto che il datore di lavoro può andare incontro a conseguenze legali che fanno leva sull’articolo 2087 del Codice Civile ( tutela dell’integrità fisica, personale e morale dei lavoratori), si capisce ancora meglio la natura indispensabile di questo documento.

 

L’importanza della valutazione del rischio da colpo di calore

Perché oggi ci occupiamo del “colpo di calore”?

Il clima torrido degli ultimi mesi ha portato con sé un rischio specifico comunemente denominato “colpo di calore”. Molti lavoratori esposti ne sono colpiti con conseguenze che possono portare alla morte dal 25% al 50% dei casi.

Ne parliamo oggi perché ogni anno, in questo periodo, aumentano esponenzialmente i controlli dell’Ispettorato del Lavoro finalizzati a verificare il rispetto delle norme di sicurezza per i lavoratori esposti alle elevate temperature nello svolgimento delle loro mansioni.

Cos’è?

Il colpo di calore può verificarsi quando siamo esposti ad alte temperature, sopra i 30° all’ombra, ed elevata umidità (maggiore del 70%).

I sintomi: rapido aumento della temperatura corporea, fino ai 42 gradi, oltre a debolezza, confusione, vertigini, arrossamento cutaneo, crampi, cefalea,  nausea/vomito, accelerazione della respirazione e del battito cardiaco fino alla perdita di coscienza.

Il datore di lavoro è responsabile

Il datore di lavoro, per preservare la salute e sicurezza dei propri dipendenti ed evitare sanzioni  deve valutare con attenzione il rischio di esposizione a shock termici (POS, PSC) e porre in essere tutte le misure preventive e protettive necessarie a questo scopo.

Sanzioni

In caso di mancata valutazione del rischio le autorità competenti possono sospendere l’attività lavorativa fino a quando le misure di prevenzione non siano adottate e comminare una sanzione pecuniaria. Nel caso in cui, invece, la valutazione vi sia, ma le prescrizioni in essa contenute non siano rispettate, sarà ritenuto responsabile e sanzionato il preposto per non aver vigilato sull’operato dei lavoratori.

Inail: alcuni consigli e indicazioni

  • Modificare gli orari di lavoro privilegiando le ore più fresche della giornata
  • Mai svolgere mansioni isolati.
  • Predisporre aree fresche e ombreggiate per le pause dei lavoratori, che devono essere più frequenti.
  • Garantire ai lavoratori l’apporto di acqua fresca, sia da bere che per rinfrescarsi.
  • Predisporre la sorveglianza sanitaria, in particolare per quei lavoratori che hanno particolari patologie (diabete, ipertensione, asma ecc.).
  • Fornire ai dipendenti i corretti DPI per la protezione dal sole e dalle alte temperature.

 

Una corretta informazione ai dipendenti è fondamentale per ridurre i rischi, e per far conoscere ai lavoratori le best practices in caso di svolgimento di attività in condizioni di forte caldo.

 

Estate! Tempo di: ferie, caldo e… legionellosi

Estate! Tempo di: ferie, caldo e… legionellosi

Cos’è?

La legionella è un batterio presente negli ambienti acquatici naturali che può svilupparsi e proliferare negli impianti idrici artificiali (tubazioni, piscine, impianti di condizionamento), diventando un rischio per lavoratori ed utenti.

Il termine legionellosi indica la malattia e può presentarsi in due forme differenti per sintomi e gravità:

  • Malattia dei legionari: periodo di incubazione fino a 10 giorni, è la forma più grave di legionellosi. Si manifesta come una forte polmonite, rendendo quindi difficile riconoscerla. Richiede di essere trattata con terapie antibiotiche da subito in quanto nei casi più gravi può portare alla morte.
  • Febbre di Pontiac: in genere si risolve entro 2-5 giorni, ed è la forma meno pericolosa. Non interessa le vie aeree basse (polmoni e bronchi) e si manifesta con sintomi influenzali di lieve entità.

Gli obblighi di legge

In queste attività lavorative la valutazione del rischio è obbligatoria:

  • Strutture turistico-ricettive (alberghi, bed and breakfast, appartamenti vacanze, campeggi, agriturismi…)
  • Piscine e stabilimenti termali
  • Centri commerciali, fiere ed esposizioni
  • Strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali, odontotecnici e dentisti

Le sanzioni

Le conseguenze per il mancato rispetto degli obblighi riguardanti la prevenzione dal rischio legionellosi sono estremamente serie. L’imprenditore sarà sempre ritenuto colpevole, in quanto si rinviene la colpa nella mancata diligenza, ovvero nella mancata adozione dei mezzi (sia conosciuti che conoscibili) necessari ad evitare e prevenire i danni. Le sanzioni sono:

  • Sanzione pecuniaria fino a 6600 € per ogni obbligo non soddisfatto
  • Sospensione (temporanea o definitiva) dell’attività imprenditoriale
  • Detenzione fino a 8 mesi

Nei casi più gravi, l’imprenditore che non predispone il documento di valutazione del rischio legionella, può essere accusato di lesioni personali (590 c.p.) o omicidio colposo in caso di morte.

 

La nostra esperienza

spesso, effettuando sopralluoghi presso gestori di strutture dotate di impianti idrici o di condizionamento di dimensioni significative, rileviamo la mera esecuzione di piani di campionamento per la ricerca di legionella, o semplici interventi periodici di bonifica. Queste procedure, indubbiamente buone pratiche, sono del tutto insufficienti a garantire la protezione dalla legionellosi. Per approfondimenti sul sistema di prevenzione è  possibile consultare le linee guida del 2015 che indicano le attività da compiere per gestire al meglio il rischio legionellosi.

 

Se desideri ulteriori informazioni oppure devi redigere o aggiornare il DVR legionella contattaci per richiedere una  consulenza mirata.

SANZIONI E CONTROLLI PIU RIGIDI COME TUTELARSI

Il D.L. 146/2021 oltre ad attribuire anche all’Ispettorato del Lavoro il potere di svolgere attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, inasprisce le sanzioni in tutti i casi in cui vengano accertate gravi violazioni alla disciplina in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.

È ora sufficiente l’accertamento di una delle violazioni contenute nell’elenco che potete trovare qui perché venga adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, con conseguente sanzione pecuniaria.

B-Ethic è dalla vostra parte per la regolarizzazione della situazione documentale (Documento Valutazione Rischi, Piano di Emergenza Interno, Piano Operativo di Sicurezza) e formativa della vostra azienda.

Per fissare un appuntamento o per ulteriori informazioni, trovate i nostri contatti, oppure contattate il vostro consulente di zona!

Le 5 competenze di un HSE Manager

La valutazione del rischio stradale

MUD 2021: chi deve presentarlo e la scadenza