Lavoro e minori: sicurezza in azienda

Sempre più spesso sentiamo parlare di alternanza scuola lavoro ed apprendistato. Lo scorso anno un riordino di tipologie contrattuali e “La Buona Scuola” (riforma della scuola) hanno mobilitato esperti di salute e sicurezza sul lavoro nel recepire le novità legate al lavoro e minori.

Ricordando che la Formazione in B.Ethic si è ampliata con il servizio di consulenza e formazione per l’apprendistato (in collaborazione con Enfap Emilia Romagna socio di Formazione & LavoroConsorzio Leader nella gestione dell’Apprendistato in Emilia Romagna) andiamo a scoprire come muoversi in questi casi.

Innanzitutto un dato storico: la legge sul lavoro minorile in Italia risale al 1967 e rimane in vigore. La crisi economica scoppiata a metà dello scorso decennio ha aggravato la disoccupazione giovanile (lavoro e minori) ed apprendistato e alternanza scuola lavoro, canali per il lavoro minorile, si sono sempre più imposti. Rimanere ancorati a tirocini non collegati al percorso di studio è un controsenso, mentre per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro il discorso è chiaro.

Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81 – Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro – spiega che ogni persona impegnata in azienda è paragonabile ad un lavoratore qualsiasi. Diventa evidente una cosa: andrà valutato anche il rischio del lavoro minorile. L’apprendistato implica un’integrazione al DVR con valutazione specifica in base ai rischi strettamente collegati alla tipologia contrattuale e all’età, nel tentativo di mettere in campo prevenzione e protezione ad hoc. Da tutto ciò può derivare una formazione collegata alla valutazione dei rischi aziendali, da aggiungere alla formazione generale solitamente programmata.

B.Ethic spinge per un apprendistato da utilizzare per accrescere produttività e competenze, e non di certo per ridurre il costo del lavoro. Una Formazione di base, ad esempio la sicurezza sul lavoro, obbligatoria per legge e finanziata se effettuata rispettando i tempi, si lega a quella trasversale per arricchire l’apprendista. Così facendo anche il lavoro minorile può essere il primo passo verso una conoscenza e una capacità veramente legata ad un’area professionale specifica.

Per ulteriori informazioni in merito non esitate a contattare il nostro Team di Professionisti specializzati in Ingegneria Ambientale e Sicurezza sul Lavoro. Chiamaci allo 0532-243048, oppure manda una mail all’indirizzo info@b-ethic.it.

Confimi Romagna: il 21 settembre a Largo Castello

Confimi Romagna – in collaborazione con INTERCENT E.R e CONSIP – organizza un incontro da non perdere. Mercoledì 21 settembre alle ore 15:00 a Ferrara presso la Camera di Commercio (Largo Castello, 10). Il tema proposto da Confimi Romagna è decisamente interessante: MEPA – Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, entrando nello specifico del “Negoziare in rete acquisti di beni e servizi e appalti di lavoro“.

Dopo i saluti di apertura di Mauro Giannattasio – Segretario Generale Camera di Commercio Ferrara – toccherà all’intervento delle relatrici: Francesca Minerva, Responsabile Consip Spa progetto Sportelli in Rete; Alessia Orsi, Responsabile Area ICT Intercent E.R.; Antonella Renzoni, Referente Mercato Elettronico Intercent E.R.

Cosa intendiamo per Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione? Un mercato digitale dove le Amministrazioni abilitate acquistano beni e servizi offerti da fornitori strutturati con i propri cataloghi nel sistema.

Che vantaggi offre tale mercato? Innanzitutto per le Amministrazioni abbiamo un risparmio di tempo, maggiore trasparenza e tracciabilità dell’intero processo d’acquisto, maggiore scelta grazie al confronto dei prodotti offerti da fornitori presenti su tutto il territorio nazionale. Per i fornitori diminuiscono e si ottimizzano i tempi di vendita, l’accesso al mercato della Pubblica Amministrazione è un potenziale nuovo bacino in un confronto diretto con il mercato di riferimento.

La conferma di prenotazione deve avvenire entro martedì 20 settembre compilando ed inviando la scheda che trovate qui in allegato al fax 0544-270210 o alla mail: ceccarelli@confimiromagna.it

Vi ricordiamo che B.Ethic è l’Ente di Formazione di riferimento su Ferrara e provincia per Confimi Romagna. Per ulteriori informazioni in merito a tale partnership non esitate a contattarci chiamando lo 0532-243048, oppure mandando una mail all’indirizzo info@b-ethic.it.

B.Ethic e l’arte in ufficio

Da qualche mese l’attenzione di B.Ethic sullo Stress da Lavoro correlato, rischio definito emergente e per il quale ogni azienda deve valutarne l’incidenza secondo il Decreto legislativo 81/08, si è riversata su numerosi approfondimenti. Dalla Mindfulness al Burnout, dal Coaching al concetto di resilienza per comprendere come, oltre all’organizzazione e a tecniche specifiche per ridurre tale rischio, un luogo di lavoro accogliente si costruisce nel tempo grazie all’aggiunta continua di tasselli utili.

Tra i fattori considerati per migliorare gli ambienti lavorativi del nostro Team di Professionisti B.Ethic punta anche sull’arte, una zona di lavoro “artistica” e colorata rende sicuramente più piacevole lo svolgimento dei propri compiti. A tal proposito con piacere ci siamo affidati a Raffaella Brajato, che tramite “vizi d’ARTE” ha arricchito le pareti della sede di B.Ethic a Ferrara in Via dei Trasvolatori Atlantici. Oltre alle opere personalizzate, che osservate in questo post, Raffaella esegue dipinti su muri, ritratti da foto e tanto altro ancora. Vi invitiamo a visitare la pagina Facebook sopra linkata, in modo da visionare il portfolio di vizi d’ARTE.

Per seguire tutti gli approfondimenti targati B.Ethic seguici anche sui nostri social network di riferimento: Facebook, Twitter e Linkedin. Mentre per eventuali richieste in materia di Sicurezza sul Lavoro, Formazione e Ingegneria Ambientali non esitate a contattare il nostro Team di Professionisti specializzati. Chiamaci allo 0532-243048, oppure manda una mail all’indirizzo info@b-ethic.it.

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DPI e requisiti supplementari comuni: Reg. UE

Sul nuovo Regolamento (UE) 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 per i dispositivi di protezione individuale – che abroga la Direttiva 89/686/CEE e che si applicherà, con alcune eccezioni, dal 21 aprile 2018 (è infatti da questa data che sarà effettivamente abrogata la Direttiva 89/686/CEE) – ci siamo soffermati indicando in un precedente approfondimento i requisiti generali. Come anticipato ora scendiamo maggiormente nello specifico trattando le disposizioni sui “Requisiti supplementari comuni a diversi tipi di DPI”.

Prima di tutto i DPI devono avere sistemi di regolazione flessibili, ma fabbricati in modo da non potersi allentare accidentalmente. La fabbricazione deve evitare la sudorazione al minimo, in base alle principali condizioni di impiego prevedibili. Per quanto riguarda DPI per viso, occhi e apparato respiratorio essi devono porre in gioco limitazioni ridotte al minimo, compatibili con l’uso di occhiali o di lenti a contatto. Il mese e l’anno di scadenza devono essere marchiati in modo indelebile su ciascun esemplare di DPI, visto che le prestazioni sono spesso soggette a deterioramento.

Le destinazioni di utilizzo variano e la capacità di adattamento sono fondamentali: i dispositivi che rischiano di rimanere impigliati vanno progettati e fabbricati per provocare una rottura o lacerazione di uno degli elementi onde evitare i pericoli. In atmosfere potenzialmente esplosive i DPI “non devono poter dare origine ad archi o scintille di energia di origine elettrica, elettrostatica o risultanti da un urto che possono infiammare una miscela esplosiva“. In altre situazioni di pericolo i dispositivi conformi hanno il dispositivo di allarme secondo le procedure del regolamento europeo.

Rapidi da indossare, regolare e rimuovere, con adeguati rinnovi di circolazione di eventuali fluidi e collegabili a dispositivi esterni complementari: ecco un’altra serie di requisiti fondamentali. Mentre per i DPI multirischio l’utilizzatore è protetto da diversi rischi, suscettibili di verificarsi nello stesso momento. In ultima analisi i dispositivi destinati ad essere utilizzati in condizioni in cui si prevede una segnalazione visiva hanno sistemi per emettere una radiazione visibile, diretta o riflessa.

Prossimamente vi parleremo delle disposizioni sui “requisiti supplementari specifici per rischi particolari“, per ulteriori informazioni in merito e per l’acquisto dei vostri DPI non esitate a contattare il nostro Team di Professionisti specializzati in Ingegneria Ambientale e Sicurezza sul Lavoro. Chiamaci allo 0532-243048, oppure manda una mail all’indirizzo info@b-ethic.it.

Formatore SSL: documento INAIL e indicatori

La qualifica del formatore alla salute e sicurezza sul lavoro tra idealizzazione e valutazione” – documento Inail vasto e interessante – offre anche strumenti per una sorta di autovalutazione, utile al miglioramento continuo dei professionisti impegnati in questo stimolante ed importante lavoro.

Chi “insegna” la sicurezza sul lavoro riveste un ruolo centrale nella salute dei lavoratori e questa ricerca “può sostenere i formatori nel processo auto-riflessivo […] aiutando a visualizzare le aree di conoscenze e competenze di cui ogni formatore è portatore, per quanto possibile“.

Passiamo alle aree di competenza del formatore: socio-comunicativa, saperi tecnici e di contesto e area metodologica. Concentriamoci sulla prima area, spesso sottovalutata, senza dimenticare che l’aggiornamento continuo e la conoscenza tecnica della normativa vigente, in relazione agli specifici ambiti, è centrale.

Ogni lavoratore da formare è prima di tutto una persona, con la quale instaurare una relazione. Le capacità da utilizzare vanno coltivate nel tempo: comprendere come equilibrare gli interventi dei partecipanti si acquisisce con la pratica, così come il favorire la presa di parole senza essere pressante. L’esperienza è più ricca delle semplici ore di formazione, essa si amplia in un rapporto con datori di lavoro e committenti in uno scambio di pensieri che arricchisce il bagaglio del formatore. D’altra parte per interagire con i partecipanti è necessario raccogliere informazioni senza essere invasivi, grazie ad una comunicazione il più chiara possibile, spesso facendo emergere differenze culturali che “promuovono l’emersione di valori pro sociali connessi alla sicurezza“.

Inoltre il volume Inail mette in evidenza alcuni indicatori per il posizionamento del formatore rispetto all’aula che lo ospita. Riportiamo fedelmente gli esempi del testo: “Cura la disposizione spaziale dell’aula in modo da facilitare delle comunicazioni più simmetriche e trasversali“, “non fa interventi giudicanti ma interventi che aiutino a costruire consapevolezza (es. degli eventuali errori) e riflessione“, “non si pone in modo autoritario“, “è capace di scegliere il posizionamento in base alla tipologia di corsisti (es. in alcuni casi porsi in modo troppo simmetrico scredita il formatore agli occhi dei corsisti)“.

Per una lettura completa: scarica qui il volume INAIL. Non esitate a contattarci allo 0532-243048, oppure via mail all’indirizzo info@b-ethic.it.

Direttiva 2013/35/UE: modifiche dal 2 settembre

Sull’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici la Direttiva 2013/35/UE apporta modifiche sostanziali al D.Lgs. 81/2008. Il decreto legislativo del 1 agosto 2016, pubblicato il Gazzetta Ufficiale il 18 agosto, entrerà in vigore dal 2 settembre 2016.

Con tale decretoAttuazione della direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) e che abroga la direttiva 2004/40/CEsi modificano o sostituiscono gli articoli 206, 207, 209, 210, 211, 212 ed è aggiunto l’articolo 210 bis.

Per l’articolo 206 si determinano i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori dai rischi dovuti ad effetti diretti ed indiretti provocati dai campi elettromagnetici, ampliando la nozione oltre gli effetti nocivi a breve termine riconosciuti scientificamente. L’articolo 207 dà nuove definizioni per campi elettromagnetici, campi elettrici statici, magnetici statici, elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo con frequenze sino a 300 GHz. Vengono definiti gli effetti biofisici diretti ed indiretti, i valori limite di esposizione (VLE), VLE relativi agli effetti sanitari, VLE relativi agli effetti sensoriali e valori di azione (VA). Inoltre “Il datore di lavoro assicura che l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici non superi i VLE relativi agli effetti sanitari e i VLE relativi agli effetti sensoriali […] Il rispetto dei VLE relativi agli effetti sanitari e dei VLE relativi agli effetti sensoriali deve essere dimostrato ricorrendo alle procedure di valutazione dell’esposizione di cui all’articolo 209“.

Rimandandovi ad una lettura integrale del testo sopra linkato chiudiamo l’approfondimento osservando il 210-bis riservato alle informazioni e alla formazione dei lavoratori, che devono essere informati rispetto alle possibilità di rischi specifici. In ultimissima analisi l’articolo 211 per la sorveglianza sanitaria e le deroghe riservate al comma 212.

Per ulteriori informazioni in merito non esitate a contattarci allo 0532-243048, oppure via mail all’indirizzo info@b-ethic.it. Offriamo un servizio di consulenza e check-up gratuito per valutare i rischi dell’azienda, garantire la migliore formazione ai lavoratori e studiare un programma idoneo per la sicurezza sul lavoro.

Manifestazioni fieristiche: bando CCIAA Ferrara

La Camera di commercio di Ferrara per incoraggiare e dare impulso all’economia locale ha attivato un bando a sostegno della partecipazione di imprese ferraresi (con sede legale e/o operativa attiva nella provincia di Ferrara) a manifestazioni fieristiche in Italia e all’estero nel 2016.

Per avere accesso ai contributi, oltre alla presenza sul territorio, è consentita una sola domanda (manifestazioni ad alta stagionalità escluse) per interventi legati alla partecipazione diretta alla fiera, mediante esposizione del proprio marchio e dei prodotti connessi.

Le tipologie di spese finanziate sono le seguenti:

  • locazione di spazi espositivi che comprendono costi di iscrizione, oneri e diritti fissi in base al regolamento della fiera;
  • allestimento stand;
  • servizi di interpretariato e hostess per un massimo di 600 euro;
  • trasporto, assicurazione e movimentazione di materiale e prodotti destinati all’esposizione (campionario);
  • spese promozionali legate a comunicazione aziendale, presentazioni e inserzioni per un massimo del 10% legato alle spese.

Si escludono spese di viaggio, vitto e alloggio per i lavoratori presenti, eventuali quote associative e spese di consumo.

Le manifestazione fieristiche riconosciute ai fini del contributo sono: in Italia a carattere internazionale e riportare nel calendario (www.calendariofiereinternazionali.it); nell’Unione Europea e in Svizzera, Liechtenstein, Principato di Monaco, Norvegia e Islanda; nel resto del mondo; in Italia a carattere non internazionale.

L’ammontare del contributo è fissato secondo tali linee guida:

  1. Manifestazioni fieristiche a carattere internazionale in Italia: il contributo è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese ammesse, per un massimo di 2000 euro e per un costo minimo pari o superiore a 1000 euro.
  2. Manifestazioni fieristiche nell’Unione Europea e in Svizzera, Liechtenstein, Principato di Monaco, Norvegia e Islanda: il contributo è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese ammesse, per un massimo di 3000 euro e per un costo minimo pari o superiore a 2000 euro.
  3. Manifestazioni fieristiche nel resto del mondo: il contributo è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese ammesse, per un massimo di 4000 euro e per un costo minimo pari o superiore a 3000 euro.
  4. Manifestazioni fieristiche in Italia a carattere NON internazionale: il contributo è pari al 30% dell’importo complessivo delle spese ammesse, per un massimo di 600 e per un costo minimo pari o superiore a 1000 euro.

La domanda redatta mediamente la modulista, (scaricabile dal sito www.fe.camcom.it), è da riprodurre in formato immodificabile PDF, con sottoscrizione digitale del legale rappresentante dell’impresa richiedente. Il tutto da inviare come allegato a messaggio di Posta Elettronica Certificata (PEC), al seguente indirizzo di posta elettronica certificata della Camera di commercio: protocollo@fe.legalmail.camcom.it indicando quale oggetto del messaggio: “Domanda di contributo bando fiere – edizione 2016”. I termini per l’invio sono dalle ore 10.00 del 20 settembre 2016 e fino alle ore 13.00 del 20 dicembre 2016, salvo chiusura anticipata per esaurimento risorse disponibili.

L’indicazione di un indirizzo PEC di riferimento per l’impresa, per la richiesta di contributo, rappresenta un elemento fondamentale. Ogni comunicazione successiva all’invio relativa al bando sarà effettuata utilizzando Posta Elettronica Certificata, all’indirizzo specificato nella domanda.

L’Area Economica dell’Associazione è a disposizione per qualsiasi chiarimento (Dott. Claudio Trentini – cell. 3487053539 – email: trentini@confimiromagna.it).

Stress da Lavoro correlato e resilienza

Lo Stress da lavoro correlato – rischio definito emergente e per il quale ogni azienda deve valutarne l’incidenza secondo il Decreto legislativo 81/08, articolo 28 – si riverbera in maniera negativa sulla qualità di vita, non solo durante l’orario lavorativo. Gli effetti si estendono anche al privato, caricando di emozioni negative ogni contesto e sovraesponendo la persona al rischio di non riuscire più a gestire le proprie competenze sul luogo di lavoro ed in generale nel rapporto con gli altri.

In un precedente approfondimento abbiamo presentato la pratica della Mindfulness, come approccio innovativo ad un fenomeno che secondo i dati Eu-Osha è destinato ad aumentare tra precarietà e forza lavoro invecchiata rispetto a qualche decennio fa. Sullo stress da lavoro correlato si può anche intervenire sfruttando gli strumenti della psicologia positiva, in particolar modo puntando forte sulla resilienza (capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà).

Considerando l’attività lavorativa a 360° come paradigma della vita sociale i modelli di intervento nell’ambito dello Stress da Lavoro correlato si sviluppano tradizionalmente verso gli “stress management intervention”. L’obiettivo principale è qui la riduzione della tensione generata dalla richiesta riguardo ad una mansione che sovrasta le risorse personali disponibili. In tal caso è l’intera organizzazione del lavoro a dover variare, per ridurre lo stress negativo e potenziare quello positivo.

La recente crisi economica ha messo a dura prova le aziende, ma ha rappresentato un test sicuramente probante per testare la resilienza delle organizzazioni. Chi è riuscito ad adattarsi a cambiamenti più o meno graduali ha recuperato posizioni di avanguardia, tenendo stabili o migliorando la prospettiva a lungo termine. A livello di lavoratori una persona resiliente è abile a riflettere su se stesso, in relazione a chi lo circonda, per raggiungere gli obiettivi aziendali senza incrinare il rapporto con i colleghi di lavoro.

Costruire una rete sociale stabile nell’ambiente extralavorativo aiuta e conferisce un senso diverso alla professionalità, per cui la resilienza è fissata tramite un percorso individuale che richiede sì impegno e tempo, ma dona uno sviluppo personale positivo. Lavorare su tale positività minimizza lo Stress da Lavoro correlato e senza dubbio alcuno aumenta la produttività aziendale.
Per ulteriori informazioni in merito il nostro Team di Professionisti specializzati in Ingegneria Ambientale e Sicurezza sul Lavoro è a vostra disposizione. Chiamaci allo 0532-243048 oppure manda una mail all’indirizzo info@b-ethic.it 

Gommisti, sovraccarico biomeccanico: scheda INAIL

Il secondo appuntamento con il nostro approfondimento legato alla monografia INAILSchede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricolturaandrà a focalizzarsi sul lavoro dei gommisti, in particolare sulla riparazione a freddo di pneumatici.

Queste linee guida nascono da anni di studio ed analisi verificate sul campo negli ambienti specifici di lavoro, senza dubbio è un importante strumento per valutare il sovraccarico biomeccanico, e i disturbi WMSDs (Work Related Muscolo Skeletal Disorders). 

La Check-list OCRA – metodo riconosciuto in tutto il mondo – prende in esame vari fattori di rischio: carenza nei periodi di recupero, frequenza delle azioni, applicazione di forza, assunzione di posture incongrue/presenza di stereotipia, durata netta giornaliera del lavoro ripetitivo e fattori complementari (vibrazioni meccaniche al sistema mano – braccio, esposizione a basse temperature, effettuazione di lavoro di precisione ecc. ecc.). Chiaramente per comodità e per poter confrontare le stime di mansioni così diverse da uniformare si è ipotizzato un lavoro giornaliero di otto ore per ciascun compito, senza dimenticare una doppia pausa da dieci minuti ciascuna, in aggiunta alla pausa pranzo che esula dall’orario di lavoro.

Utilizzeremo le due immagini allegate per garantirvi la presentazione di Schede di rischio INAIL legate alla mansione specificata: gommisti, impegnati nella riparazione a freddo di pneumatici. Ancora una volta non mancano caratteristiche del ciclo lavorativo, informazioni aggiuntive sul compito analizzato e interventi di prevenzione suggeriti dai tecnici. Relativamente alla prevenzione il discorso è chiaro e semplice: “Un banco ed una sedia regolabili in altezza consentirebbero di mantenere una migliore postura della spalla e del collo durante il lavoro, mentre un’adeguata distribuzione delle pause o comunque un’opportuna rotazione fra i compiti ripetitivi può consentire di rendere il lavoro meno sovraffaticante“.

gommista 1                                                           gommista 2

Per ulteriori informazioni in merito non esitate a contattare il nostro Team di Professionisti specializzati in Ingegneria Ambientale e Sicurezza sul Lavoro. Chiamaci allo 0532-243048, oppure manda una mail all’indirizzo info@b-ethic.it.

 

Malattie professionali: sovraccarico biomeccanico

Nella nostra sezione news abbiamo già parlato diffusamente di movimenti ripetitivi e di sovraccarico biomeccanico, indicando questi disturbi WMSDs (Work Related Muscolo Skeletal Disorders ovvero i disturbi muscolo scheletrici connessi all’attività lavorativa) tra le malattie professionali vere e proprie.

Grazie alla monografia INAIL intitolata “Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” possiamo scendere nello specifico grazie ad un volume che ci fornirà le linee guida per valutare, e dunque prevenire, questo tipo di problematiche legate al mondo della Sicurezza sul Lavoro.

Tali schede che formano il volume hanno un obiettivo chiaro legato alle malattie professionali: garantire una reale informazione dettagliata ed utile per aziende varie, sia esse abbiano dimensioni ridotte oppure con diversi operai impegnati in mansioni molto diverse tra loro. Individuare le azioni responsabili dei rischi legati al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori conferisce ai datori di lavoro un’arma in più per evitare l’insorgere di malattie professionali statisticamente in crescita negli ultimi anni.

I provvedimenti organizzativi e tecnici per ridurre i rischi prevedono interventi valutativi specifici, da condividere con gli addetti impegnati nella Sicurezza sul Lavoro e con tutti i soggetti che si trovano ad intervenire nel sistema produttivo interessato. Le aziende che probabilmente si troveranno a gestire un rischio da sovraccarico biomeccanico spaziano in più settori: dalla piccola industria al metalmeccanico, dall’agricoltura ai servizi e per finire nell’artigianato. Il metodo valutativo applicato è la check-list OCRA, valida a livello internazionale proprio perché unisce e considera ogni fattore realmente correlabile a malattie professionali che derivano nella letteratura medica dal sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.

Ora grazie alle due immagini sotto allegate vi presentiamo le Schede di rischio collegate ad una mansione ben definita: addetto/a alla cassa in discount alimentari, mestiere ancora in voga nonostante le casse automatiche. Qui ci si trova, in piedi o seduti, a passare dei prodotti su un lettore ottico fisso orizzontale o verticale, chiudendo ogni spesa del cliente con altri movimenti ripetitivi. Come potete osservare oltre alla descrizione specifica del compito sono presenti le caratteristiche del ciclo lavorativo, le informazioni aggiuntive sul compito analizzato e gli interventi di prevenzione suggeriti.

addetto alla cassa                                         cassa

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