Piscine: quaderni di salute e sicurezza Inail

In questo periodo dell’anno le Piscine rappresentano la meta preferita di chi non può per svariati motivi raggiungere il mare. Se da un lato gli infortuni in ambiente di lavoro sono oggetti di analisi, spesso i rischi presenti nella vita non lavorativa vengono presi meno in considerazione. Le piscine sono un luogo a metà tra ambiente di lavoro, per alcuni, e di svago, per altri, rappresentando l’esempio perfetto dove la sicurezza e la salute dei lavoratori si fonde a quella di comuni cittadini intenti a praticare uno sport, o semplicemente intenzionati a divertirsi.

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I Quaderni per la Salute e la Sicurezza Inail sulle Piscine sono la versione aggiornata di un documentato presentato nel 2005 e intendono prevenire i rischi, conformando le norme agli adempimenti tecnici, organizzativi e comportamentali. Partendo da una rapida descrizione, anche storica, del nuoto si offre un utile supporto ad utenti e personale delle piscine, per quanto riguarda salute e sicurezza in acqua.

La classificazione degli impianti, la lista relativa alle leggi nazionali e regionali, anticipano tutti i requisiti di sicurezza in vari ambiti: igienico, ambientale, sanitario, di controllo e primo soccorso. Ad esempio, parlando di “sicurezza e controlli”, si fa affidamento al decreto ministeriale del 18 marzo 1996 “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi”, coordinato con le modifiche e le integrazioni introdotte dal decreto ministeriale del 6 giugno 2005. Si prevede che i titolari degli impianti siano responsabili dell’attuazione e del mantenimento delle condizioni di sicurezza, a garanzia dell’incolumità del pubblico, degli atleti e del personale addetto.

I titolari possono essere configurati sia nei proprietari della struttura sia nei gestori della stessa con responsabilità di:

  1. valutazione del rischio;
  2. predisposizione e redazione del piano di sicurezza;
  3. predisposizione e redazione del piano di emergenza;
  4. nomina del personale addetto alla sicurezza dell’impianto;
  5. formazione e informazione degli addetti agli impianti;
  6. effettuazione e registrazione di controlli periodici del corretto funzionamento.

Passando agli infortuni i più statisticamente frequenti riguardano cadute e scivolamenti, l’ambito è quello delle “lesioni dell’apparato scheletrico; fratture del cranio, lacerazione del timpano; fratture al tratto cervicale, dorsale, lombare, osso sacro, coccige; fratture al bacino, al torace; fratture agli arti superiori (braccio, avambraccio, polso e mano);fratture agli arti inferiori (femore, tibia, perone, piede); lesioni dentarie; lesioni muscolo-tendinee”. Inoltre “i pericoli che possono essere connessi ad un’ambiente come la piscina sono quindi l’annegamento, i traumi da impatto, l’esposizione ad agenti fisici come freddo e caldo, contatto inalazione o ingestione di patogeni, virus, agenti chimici”.

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Infine i responsabili delle piscine, ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche, devono redigere il DVR per tenere conto dei:

  • potenziali rischi igienico-sanitari;
  • punti o fasi in cui si possono verificare i rischi;
  • misure preventive da adottare; sistema di monitoraggio;
  • azioni correttive;
  • verifiche del piano di sicurezza ed emergenza;
  • aggiornamento delle procedure dei sistemi di prevenzione e protezione, dei soggetti coinvolti in tali procedure,con definizione di incarichi specifici;
  • procedure di attuazione;
  • mansioni a rischio che richiedono un’idoneità professionale

Fonte Inail, qui potete scaricare il Quaderno relativo alle piscine.

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